Questioni di qualità o solo formalità? Continuerò a non studiare a non lavorare a non guardare la tivù. A non andare al cinema a non fare sport. A evitare le insegne luminose che attirano allocchi. A non essere pigro di testa. A non mentire. Ma ben vestito, quello si

mercoledì 19 gennaio 2011

In un bar, sotto il mare

In queste mattine nonostante le solite abitudini, i soliti orari c'è qualcosa di diverso fuori. Ad attendere i miei occhi ancora altrove c'è un alba silenziosa, limpida ancora scura dove le ombre risaltano i colori dell'orizzonte e Venere sembra osservarci da lassù. Appena sotto è come tuffarsi nelle profondità dell'oceano, mi immergo in una densa nebbia dove i raggi del sole non penetrano, diventano un ricordo. Mi ritrovo a pensarci in quel bar davanti al solito caffè, leggendo le pagine porno dei quotidiani di questi giorni. Ricordo libri e dischi, scritti, suonati in bar sotto il mare. Tutta la giornata passata circondato da aria umida e bagliori di lampioni. Quasi fosse una dimensione parallela dove il tempo scorre in modo diverso ed i secondi si dilatano, a volte più brevi, a volte più lunghi. Fino a sera dove correndo su asfalti umidi salgo lentamente verso le rive di quell'oceano mentale. Avvicinandomi  alla superficie la luce inizia a filtrare cambiando nuovamente i contorni, le prospettive. Velocemente riemergo e come a prender fiato la bocca mi si apre, tra lo stupore e l'automatico. A rivelarsi davanti a me è un tramonto dai colori ancora deboli su un mare bianco che entra tra le valli come se d'un tratto fossi catapultato in qualche terra del nord. Ad est la luna è enorme, rosa, li, quasi la puoi sfiorare.
Come due dimensioni, terre sommerse e terre emerse.
Intanto il sole cala lentamente nel suo continuo andirivieni.
E' cinque giorni che è così, è cinque giorni che ne rimango stupito.

Nessun commento:

Posta un commento