Questioni di qualità o solo formalità? Continuerò a non studiare a non lavorare a non guardare la tivù. A non andare al cinema a non fare sport. A evitare le insegne luminose che attirano allocchi. A non essere pigro di testa. A non mentire. Ma ben vestito, quello si

lunedì 25 aprile 2011

La lunga notte


Lo scenario che si apriva era disarmante, il chiaro scuro tenue della nottata faceva sembrare quel luogo disperso, irreale. Ogni scelta era discutibile e non senza rischi. Nel pacchetto accartocciato rimaneva una sola sigaretta, da dividere in tre. La notte era lunga.
Il gelo di quel'inverno 1944 aveva raffreddato anche gli animi più sereni e convinti. Decidere era sempre più difficile, sotto una pressione dura da reggere. Il nemico poteva essere nelle loro stesse condizioni, ma non era dato pensarci, l'importante era temerlo, continuare a temerlo.
Agire sempre come se fosse davanti a loro, pronto a fare fuoco.
Il buio dei boschi e i rimasugli di neve ghiacciata accompagnavano i ragazzi all'incontro con la Staffetta.
In un silenzo surreale ed inquietante. La luna, oltre le creste, stendeva un leggero velo di fioca luce. Il giusto per poter tenere le lampade spente e per distinguere i contorni delle immagini che si ponevano davanti agli occhi assonnati di quelle temerarie sentinelle, indebolite dalla battaglia di sopravvivenza con la natura.
L'ora era giunta, accompagnata da un groppo alla gola soffocante. Nei dintorni nessun movimento, lo sguardo scandagliava il minimo angolo, alla ricerca del più piccolo segnale. In fondo un leggero movimento di rami rinsecchiti, un sussulto li raggiunse, il cuore impazziva, le mani abbracciarono il Mab in un gesto oramai automatico. La sua voce flebile subito a tranquillizzarli. Apparve con tutto il calore che emanava, i capelli sciolti lungo la schiena sopra la pesante giacca e la sua visibile fatica. Lentamente si lasciò sfilare il pesante zaino dalle spalle. Li guardò negli occhi, come un ideale abbraccio. Il suo viso, era luminoso, sillabando qualcosa si voltò. Il sentiero in discesa le si apriva davanti. Era la prima volta che saliva lassù.

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