Questioni di qualità o solo formalità? Continuerò a non studiare a non lavorare a non guardare la tivù. A non andare al cinema a non fare sport. A evitare le insegne luminose che attirano allocchi. A non essere pigro di testa. A non mentire. Ma ben vestito, quello si

venerdì 8 aprile 2011

La nuit étoilée


Quando mi ritrovai di fronte questi colori, a questo blu, in me si aprì una porta che conduceva diretta alla follia della mano che aveva creato questo squarcio profondo d'anima. Quelle stelle così grandi e lucenti facevano intravedere le anime disperse in mezzo ad un' oscurità travolgente. Le vite di chi non ha mai smesso di guardare oltre, anche non sapendo cosa fosse quell'oltre.
Forse è solo un angolo dentro di me che ha bisogno di quella luce folle per dare risposte a domande che risposte mai avranno, ma non posso fare a meno di tuffarmi tra le case di quel borgo addormentato, silenzioso, vegliato da una grazia indefinibile. Percorrendo i suoi angoli, accompagnato dalla solitudine, senza nessuna esigenza di incontrare le persone che lo vivono. Solo scrutare dentro l'intimità del ricordo che  colora gli spiriti andati altrove, come rapito da una sindrome di Stendhal ad inseguire un niente sincopato, distorto. E quel cielo, che rincorro tra le alture e le discese sperdute di sentieri stretti e scoscesi, affrontando le asperità tra un respiro e l'altro. Rincorrere emozioni lontane dal raziocinio, sbucando nell'immensità di una follia insana che accompagna il cammino di viandanti senza meta. Fino a dimenticarsi di tutto, di cos'è il bene, di cos'è il male, non perdendo mai di vista la bellezza. Quella bellezza intrisa di infinità, dimenticata da gran parte dell'umanità, assopita, impegnata a volteggiare nelle più materiali avventure. Perdendosi in un labirinto di idolatria malevola, velata di noia e labilità.
Provo ad inseguire quelle stelle, ad inseguire quella follia.

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