Come sempre. Le chiavi nella serratura, la mano che gira decisa la chiave, veloce. Uno, due, tre, quattro, cinque mandate a rompere il silenzio. Come non finissero mai. Mi volto e l'oscurità novembrina è li che arriva, mi guarda dall'alto, mentre mi dico ad alta voce. "Ritornerò qui, venerdì".
Ricomincerò a fuggire da te, nelle tue belle mattine ancora giovani.
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