Le labbra si inseguirono. Si toccarono per un infinitesimo di secondo.
Uno di quei secondi di cui è composta la vita. E l'errore, dietro l'angolo di una mattina surreale. Svegliarsi, il non girarsi dall'altra parte, lasciando scorrere il tutto verso l'oblio dei secondi dimenticati di cui si compone la vita. E poi il tutto, il niente. Nascosti da fili d'erba.
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