Ho seppellito tutto sotto una coltre di foglie ingiallite dall'autunno.
Ora su quelle foglie fattesi elemento nutriente sbocciano viole e primule.
Un'altra primavera, dopo un'altro inverno.
La ripetizione ossequiosa dello scorrere, come un fiume in piena
nella nostra precessione degli equinozi.
Attraversando fulgidi ricordi tra i primi raggi di sole, ingannevoli.
Le labbra non si dimenticano
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